Mimmo Ciavarelli

La Gestalt è più della somma delle sue parti.

 

La Gestalt è, fondamentalmente, una disciplina di legame tra dimensioni che in essa trovano più la realizzazione di un prodotto, che di una somma. La Gestalt è così più di ciò che la compone: nella dimensione del pensiero, è soprattutto una visione, un modo di capire il mondo; nella dimensione dell’agire, un atteggiamento, un modo di porsi consequenziale a tale visione e nella dimensione applicativa, una prassi coerente con le prime due premesse. Questi tre aspetti, nessuno dei quali codificato con precisione, costituiscono un intreccio indissolubile, piuttosto che l’uno il proseguimento dell’altro. E proprio l’invisibile filo che li lega forma il canone invisibile ma reale, di una tradizione di riconoscibile appartenenza per gli psicoterapeuti gestaltici che, quasi mai si rassomigliano nell’azione o nello stile; ma sono assimilati nell’essenza del loro saper essere. Come jazzisti che, pur adoperando stilemi e sonorità diverse, mantengono l’appartenenza attraverso il rigore di “fondamentali” profondamente custoditi nelle radici delle loro sonorità, nel modo come esse interpretano il mondo e nell’atteggiamento con cui sono suonate. Nessuno spartito ne rivelerà il segreto, perché esso abita nel cuore, nella testa e nelle mani sapienti di chi suona, vive ed è suonato dalla sua stessa musica.

 

 

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